4 gennaio 2012

Per Vivian


«… quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta». (dal libro “Va’ dove ti porta il cuore”, di Susanna Tamaro)
Giugno 2010… Fine di un nuovo anno scolastico. Sfogliando di pagina in pagina l’annuario della scuola in cui ho insegnato, mi sono soffermata a lungo sulle belle parole che i colleghi avevano riservato alla nostra preside, prossima alla pensione.
La elogiavano per il lavoro svolto e l’impegno profuso negli anni, le auguravano ogni bene per gli anni a venire e si compiacevano con lei per l’importante traguardo raggiunto. È proprio in quel momento che ho pensato a come sarebbe bello se anche a metà del percorso, e non soltanto al termine di esso, i colleghi esprimessero pensieri ed apprezzamenti di questo tipo. Quanta forza, quanto coraggio, quanto entusiasmo essi darebbero, permettendoci di continuare un lavoro che, a detta di tutti, non è sempre facile. E in quella ho pensato a te, Vivian, a cui sento il bisogno di esprimere qui, pubblicamente, la grandissima stima che provo nei tuoi confronti, da un punto di vista umano e non solo professionale. Non appena ti ho conosciuto nei corridoi della scuola, ho intuito che da te avrei potuto imparare moltissimo, sotto ogni aspetto. E che il tempo trascorso al tuo fianco non sarebbe stato in nessun caso sprecato. Tu, professoressa con la P maiuscola al di là di ogni retorica, tu che non perdi mai l’opportunità di aggiornarti e di compiere un passo in più, tu che conosci e veramente ami la materia che insegniamo, sempre preparatissima in vista di ogni lezione, malgrado le difficoltà (madre di due figlie e moglie, chiamata ad insegnare in tante scuole diverse, anche fuori città), sempre disposta a dispensare preziosi consigli con umiltà e cordialità, senza mai darti arie. Tu, una madre e una moglie esemplare e premurosa, che non si abbatte mai e, instancabile, si dà sempre da fare per riuscire a far fronte a tutti gli impegni. Christos, Michelle e Dafni sono veramente fortunati ad avere un simile tesoro al proprio fianco, così come noi, che abbiamo il privilegio di collaborare con te e di trarre tanti insegnamenti dalla tua persona. A te e alla tua famiglia auguro davvero tutto il bene possibile: che tu possa continuare ad avere la “quieta flemma” che ti caratterizza, senza mai perdere il tuo senso dell’humour e quel pizzico di (auto)ironia che lo contraddistingue. Continua sempre ad amare il tuo lavoro, perché – come si suol dire – nessuno è più felice e fortunato di chi svolge una professione che ama.

Con infinita stima